UNA VISONE PERSONALE DEGLI ANGELI
La mia visione degli angeli è nata in parte da una deprogrammazione dei condizionamenti religiosi e da un’attenta ricostruzione dei fatti. Personalmente non credo ad un intervento diretto del bene o del male nella sfera terrena da Angeli. Credo invece che tutto sia statico, in una contrapposizione eterna, dove angeli bianchi e neri, adempiono ad un disegno divino, senza coscienza, ne volontà. Gli Angeli rappresentano le colonne di DIO, dove l’essere umano, prigioniero, si erge nel processo evolutivo. Molti uomini nel corso dei secoli si sono chiesti come si possono giustificare gli venti paranormali che accompagnano l’uomo nella sua evoluzione. Questi fenomeni che si manifestano nella sfera terrena, sono chiamati paranormali, ma non hanno nessun legame con fenomeni Divini. Gli eventi paranormali che si manifestano nella sfera fisica, non presentano un corpo etereo, pertanto sul piano evolutivo corrispondono ad energie concretizzate sul piano Astrale dalla volontà umana. L'uomo condizionato dal pensiero Cattolico, ha creduto a tutto quello che gli è stato propinato, creando nella mente la paura di una punizione Divina. Così facendo, l’uomo formava nell'astrale un mondo magico con forme diverse fra loro che condizionavano in maniera definitiva il pensiero di coloro che si lasciavano influenzare. Questo mondo chiamato Astrale, è un serbatoio d’esperienze di vita vissuta, comprese forme di materia eterea acquisita, proiettata e mantenuta attiva dal pensiero umano. Più avanti parlerò della zona Astrale, delle energie che vivono grazie ai nostri pensieri, delle volontà naturali che interagiscono con noi, delle entità che non riescono a superare la barriera terrena perché ancora attaccate agli istinti umani. Prima di entrare nel merito di come io vedo gli Angeli caduti, cito una frase di Philippe Faure, che la Chiesa ancora oggi condivide pienamente “gli Angeli caduti costituiscono uno stato di morte spirituale, ma conservano la loro immortalità e una terribile sete di conoscenza e d'amore”. Con questa frase chiudo la parentesi ritornando alla mia visione degli Angeli, citandone solo uno; Lucifero. Ai cattolici capita spesso di pronunciare questo nome definendolo un Diavolo. Tutto questo non è esatto, LUCIFERO non è un ente definito, ma solo una parola letteraria attribuita ad un Angelo messaggero del Verbo di Dio. Lucifero è un Angelo come altri che assolvono in una veste il compito che Dio gli a riservato, se poi l’Angelo si ribella, tradendo l’impegno assunto con Dio, lo fa come Angelo, non come Lucifero. Nella tradizione Cristiana latina, Lucifero viene definito un Angelo ribelle che in seguito divenne il capo degli Angeli neri. Se accettassimo questa teoria ci troveremo ad una contraddizione profonda, perché se così fosse, non avremo più nessuno fra gli Angeli a portare il messaggio che Dio aveva riposto in Lucifero. Se al contrario, riteniamo che un altro Angelo (buono) sia portatore del messaggio di luce, di verità e d’amore di Dio, come dovremo chiamare quest’Angelo? Sicuramente Lucifero. Porterò un esempio cercando di chiarire ancora di più il mio pensiero. Il portalettere è colui che porta un messaggio dal mittente al destinatario. Il portalettere si chiama Giovanni. Giovanni si ribella dicendo: Io non porto più messaggi. Giovanni viene licenziato perché non assolve il compito affidatogli. Giovanni è sostituito con Piero. Il portalettere Piero continua a portare il messaggio dal mittente al destinatario, e se ciò non fosse, perderemmo anche il portalettere e con lui il messaggio di dio. Ritengo giusto, quando si parla di Lucifero, di non definirlo un demònio fra i più cattivi o addirittura il capo di tutti i demòni, ma di una parola composta di LUX LUCIS (luce) e FER (portatore) che rappresenta i Luciferi che non si sono ribellati e che continuano a portare la luce Divina nel buio della nostra mente. |
Dall’Unità al Novenario Religione. Esoterismo. Energia negativa prodotta sul piano evolutivo da Entità, Larve, Elementari e Geni. |
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