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Rocca

Frazione del Comune di BORGO A MOZZANO - Lucca

Altitudine sul livello del mare. Metri  320  -  Nella frazione risiedono 31 abitanti

Ditta  GUIDI AMEDEO

 

Vendita prodotti Petroliferi - GAS - CHEROSENE

Via di Castello - Chifenti   -  Borgo a Mozzano - Lucca

 

Tel. 0583 87717  -  Cell. 340 4009893

Webmaster  Lido Scarpellini                                 www.lidoscarpellini.it

Foto delle frazioni del Comune di Borgo a Mozzano

servite dalla

Ditta Guidi Amedeo

con prodotti petroliferi delle

Società:

 ButanGas - LuniGas - O.P.M

Borgo a Mozzano (Comune)

          Loc. Ponte della Maddalena

Anchiano

          Loc. Particelle

          Loc. Socciglia

Cerreto

          Loc. Pieve di Cerreto

Chifenti 

(Deposito Gas della Ditta

Guidi Amedeo)

Corsagna

Cune

Dezza

Diecimo

          Loc. Pedogna 

          Loc. Pastino 

Domazzano

          Loc. San Donato

Gioviano

Motrone

Oneta

Partigliano

Piano della Rocca

Rocca

San Romano

Tempagnano

Valdottavo

          Loc. Castello

 

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Il borgo della Rocca (detto anche Rocca di Mozzano) collocato in un punto dominante della valle, ospitò quasi sicuramente un antico “castellare” dei Liguri-Apuani, questa prima fortificazione generalmente in legno, venne utilizzata dai Liguri (presenti nella zona con alcuni insediamenti) per controllare il fondovalle, successivamente con l’arrivo dei romani e dei Longobardi fu ampliata e ricostruita in muratura. 
Dopo il Mille quel tratto di Valle del Serchio venne data dal Vescovo di Lucca Anselmo I da Baggio, in feudo alla famiglia dei Suffredinghi, che lo terranno per circa due secoli.
Il 3 giugno del 1122 all’interno della rocca venne stipulato un contratto di vendita fra una certa Itta vedova del fu Rodolfo e il Vescovo Benedetto, questo importante documento accerta l’esistenza della rocca (della quale oggi possiamo ammirare le rovine), ma non chiarisce se furono i Suffredinghi a costruirla o se semplicemente ampliarono e ristrutturarono una vecchia fortezza, altre notizie del borgo le ritroviamo in una pergamena del 1152, nella quale Guglielmo del fu Moretto e sua moglie Alvisa, vendettero al sacerdote Guidone quattro campi locati nelle “Terre” di Domazzano, Ottavo, Aquilea e Gugliano. 
Nel 1170 la rocca del borgo si trovò al centro di uno scontro armato, per contrastare un’incursione pisana nella valle, i lucchesi sotto il comando del Podestà Gualtierotto Castagnacci dopo essersi schierati nel fondovalle si fortificarono anche al suo interno e nella battaglia che seguì riuscirono a mettere in fuga i pisani nonostante la loro inferiorità numerica  
Intorno al 1180 la famiglia dei Suffredinghi si divise in due “rami”, un ramo detto i “Suffredinghi d’Anchiano” si insediò nella rocca di Anchiano, mentre il secondo (detti anche Rocchigiani) restarono nella “Rocca di Mozzano”, dalla quale vennero cacciati nel marzo del 1227 dai lucchesi, che vollero punirli, per aver dato asilo a dei ribelli seguaci dei Cattanei di Garfagnana, i lucchesi dopo aver espugnato la rocca non ripararono i danni fatti e negli anni successivi, ritenendola non più fondamentale per il controllo della valle, ormai saldamente in mano loro, l’abbandonarono.
Il borgo, prima di venir inserito definitivamente sotto la giurisdizione di Borgo a Mozzano fece parte della Vicaria di Coreglia e della Contea di Francesco Castracane. 
Alla fine del XVI secolo i tre paesi (detti Terzieri), La Rocca, Piano della Rocca e Terzoni si fusero formando una nuova “Comunità”, regolamentata da un proprio statuto redatto inizialmente nel 1586 e perfezionato nel 1639.   
La chiesa della Rocca, edificata intorno all’XI secolo, presso la fortezza detta anche “Bastia”, fu  intitolata a S.Maria Assunta e nell’elenco degli Estimi delle chiese appartenenti alla Diocesi di Lucca del 1260, aveva una rendita di 80 lire pisane, che nell’elenco del 1387 salirà a una Lira e 2 Soldi.
Dell’antica rocca, oggi restano solamente alcune rovine, sono sempre visibili alcuni tratti di mura, la base circolare della torre e un suo segmento circolare rotolato poco più in basso, il resto della torre secondo una tradizione locale sarebbe rotolato nel fiume Serchio
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