S. PAOLO (apostolo dei gentili - festeggiato il 29 giugno)
Nato a Tarso in Cilicia; morto a Roma, ca. 67.

Fino al momento della sua conversione a Cristo, Paolo fu conosciuto con il nome di Saulo. Ereditò la cittadinanza romana dal padre ebreo (At 22,28), che lo allevò come uno stretto fariseo (ibid. 26,5); studiò la sua religione sotto il celebre rabbino Gamaliel, a Gerusalemme (ibid. 22,3) e imparò il mestiere di fabbricante di tende (ibid. 18,1-3). Da giovane fu presente alla lapidazione di Stefano e la approvò; più tardi "infuriò contro la Chiesa" (ibid. 18,3), ricercando i cristiani e consegnandoli alla prigione e perfino alla morte.
Poi, mentre si recava a Damasco per proseguirvi la persecuzione, ebbe un'improvvisa visione in cui Gesù Cristo lo rimproverava e gli diceva che era destinato a portare la fede cristiana ai gentili, cioè ai non ebrei. Paolo fu quindi battezzato e si ritirò per un certo tempo in Arabia; poi tornò a Damasco, ma dopo tre anni i suoi nemici ebrei divennero così pericolosi che egli dovette fuggire di notte facendosi calare giù dalle mura della città dentro una cesta. Di là andò a Gerusalemme "a vedere Pietro", a cui più tardi "si oppose a viso aperto" a causa dell'atteggiamento incerto dell'apostolo nella controversia sui gentili convertiti e sulle pratiche ebraiche.
Ciò accadde ad Antiochia, la metropoli d'Oriente, dove Paolo era stato chiamato per aiutare san Barnaba nella sua opera di evangelizzazione; fu l'inizio della grande missione presso i gentili. I loro convertiti raccolsero un fondo per il soccorso della comunità cristiana di Gerusalemme, dove infuriava la carestia e Paolo e Barnaba furono incaricati di portarlo a destinazione.
Nell'anno 45 ca. san Paolo iniziò il primo dei suoi tre principali viaggi missionari, partendo per Cipro e vagando poi per l'Asia Minore, la Siria, la Macedonia e la Grecia; in ogni città predicava nella sinagoga ebraica prima di rivolgersi ai pagani. Dopo una dozzina d'anni andò a Gerusalemme, dove la sua presenza provocò tali disordini che egli fu imprigionato dal governatore romano; dopo due anni si appellò alla corte imperiale e fu mandato a Roma, naufragando durante il viaggio presso Malta (ibid. 21-28).
A Roma rimase agli arresti domiciliari per altri due anni e non si sa con certezza quali siano stati i suoi movimenti successivi. Potrebbe essere stato condannato nel processo e giustiziato, oppure potrebbe essere stato rilasciato, perché in alcune fonti vi sono indizi che visitò nuovamente Efeso e altri luoghi e forse andò perfino in Spagna: là sarebbe stato arrestato di nuovo, portato un'altra volta a Roma e messo a morte. In ogni caso la tradizione è che fu decapitato nel luogo ora chiamato le Tre Fontane e il suo corpo fu sepolto nel punto in cui sorge la chiesa di San Paolo fuori le mura (la credenza che Pietro e Paolo siano stati martirizzati nello stesso giorno è dovuta probabilmente al fatto che vengono festeggiati entrambi il 29 giugno).
Fino al suo primo arrivo a Roma la vita di san Paolo è narrata in modo notevolmente dettagliato negli Atti degli Apostoli e qualche altro fatto si può trovare in quelle sue numerose lettere che costituiscono una parte così preziosa del Nuovo Testamento (la paternità di alcune di esse, particolarmente di quella agli Ebrei, è stata messa in dubbio). In un famoso brano lui stesso ha messo in risalto le condizioni esteriori della sua vita di missionario cristiano: " Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nelle città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e  sete, frequenti digiuni, freddo e nudità" (2 Cor. 11, 26-27); soffrì questo e altro a causa della fedeltà alla sua cura quotidiana, "la preoccupazione per tutte le Chiese". Un documento del II secolo dipinge Paolo come un uomo dalla presenza fisica non molto impressionante ("piccolo, calvo, dalle gambe storte" ecc.; cfr. 2 Cor. 10,10); gli Atti e le Epistole testimoniano dell'elevatezza della sua statura spirituale e delle qualità eccellenti della sua mente, perché egli fu molto di più di un instancabile ed efficace missionario: come pensatore religioso ha avuto, attraverso le sue lettere, una profonda e durevole influenza sulla formazione e sullo sviluppo del cristianesimo e la sua grandezza di mente e di spirito diventa solo più evidente con il trascorrere dei secoli. I simboli di san Paolo nell'arte sono una spada e un libro.

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