S. FRANCESCO BORGIA (gesuita - festeggiato il 10 ottobre).
Nato a Gandia, 1510; morto a Roma, 1572; canonizzato 1671.

Il nome Borgia (borja) ha comprensibilmente un cattivo suono; questo Francesco fu in primo piano fra coloro che gli fecero onore. Era un pronipote dell'uomo che divenne papa Alessandro VI di infelice memoria e suo padre era duca di Gandia nella provincia spagnola di Valenza. Francesco sposò Eleonora de
Castro, da cui ebbe otto figli e nel 1539 fu nominato viceré imperiale in Catalogna: si dimostrò un governatore modello, ma non era accettabile per tutti a causa dei suoi decisi sforzi per eliminare la corrotta amministrazione della giustizia da parte della nobiltà e dei magistrati.
Sua moglie morì nel 1546 e l'anno dopo egli fu ricevuto privatamente nella Compagnia di Gesù; dopo aver trasferito i suoi titoli e le sue terre al figlio maggiore e provveduto agli altri, fu ordinato prete nel 1551. Fece tutto quello che poteva per far dimenticare agli uomini le sue elevate origini, ma le sue capacità non potevano venir tenute nascoste; predicò con successo in Spagna e in Portogallo e nel 1554 sant'Ignazio di Loyola lo nominò commissario in quei paesi. In questa veste Francesco rese popolare la Compagnia di Gesù, allora poco conosciuta, fondando numerose case e collegi e attirando molti buoni novizi.
Nel 1561 Francesco Borgia fu chiamato a Roma e quattro anni più tardi fu nominato padre generale dei gesuiti. Sotto il suo breve governo l'ordine fece grandi progressi; in effetti egli è stato chiamato il suo secondo fondatore. Si preoccupò particolarmente dello sviluppo del Collegio Romano (ora Università Gregoriana), che aveva già parzialmente dotato. Nel 1571 il papa san Pio V scelse san Francesco per accompagnare una missione in diverse capitali europee; la sua fama lo aveva preceduto e le folle accorrevano gridando: "Vogliamo vedere il santo!" e chiedendo a gran voce che predicasse. Ma la grande fatica comportata da quel viaggio aggravò il cattivo stato di salute di Francesco ed egli morì pochi giorni dopo essere tornato a Roma.
Nei suoi ultimi istanti, mentre suo fratello Tommaso ripeteva i loro nomi, Francesco pronunciò una benedizione su ognuno dei suoi figli e nipoti. Era il tipo classico del santo patrizio, riservato, determinato, intraprendente, capace di conquistare gente di ogni rango con la sua gentilezza e cortesia.

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