Dall’Unità al Novenario

Religione. Esoterismo. Energia negativa prodotta

sul piano evolutivo da Entità, Larve, Elementari e Geni.

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Genio  Ente creato dal pensiero umano, può interagire con l’uomo indipendentemente dal suo volere.

 

Gnomi  Enti immortali depositari della materia, che dominano e la mantengono stabile.

 

Gregorio di Nissa  Gregorio di Nissa (Cesarea di Cappadocia 335 ca. - Nissa 395 ca.), santo, vescovo di Nissa, in Cappadocia, e fratello di san Basilio, fu tra i primi padri della Chiesa. Gregorio prese moglie ma, alla morte di questa, entrò nel monastero fondato da Basilio nel Ponto, vicino al fiume Iris. Intorno al 371 venne ordinato prete dal fratello e nominato vescovo di Nissa. La posizione religiosa di Gregorio era rigidamente ortodossa: egli fu assai zelante nel combattere la dottrina dell'arianesimo. Gli ariani lo accusarono di brogli in occasione della sua elezione al vescovado, e di cattiva gestione dei fondi, reato per cui Gregorio fu condannato ed esiliato da Nissa dal 376 al 378. Al suo ritorno fu acceso sostenitore della posizione ortodossa contro gli ariani al primo concilio di Costantinopoli nel 381. L'anno seguente venne inviato a riorganizzare le Chiese arabe. La sua fama di teologo è legata a trattati come Contro Eunomio, in difesa del simbolo niceno; Grande catechesi, in difesa della Chiesa cristiana contro ebrei e pagani; Sulla Fede, contro gli ariani; e Dieci sillogismi, contro gli apollinaristi, alleati, sotto molti aspetti, dei manichei.

Gregorio di Nazianzo (Nazianzo, Cappadocia 330 ca. - 390 ca.), santo, padre e dottore della Chiesa. Studiò ad Alessandria e ad Atene e venne battezzato nel 360 dal vescovo di Nazianzo, suo padre. In seguito, insegnò retorica a Nazianzo, recandosi spesso in visita al romitaggio dove viveva l'amico Basilio, con cui condivise un periodo di vita ascetica. I due compilarono un'antologia di scritti di Origene, chiamata Philokalía (in greco, "amore del bello"). Quando Basilio, nel 370, divenne vescovo di Cesarea, offrì a Gregorio il vescovado di Sasima, in Cappadocia. Gregorio preferì però la vita da eremita fino alla morte del padre. Nel 379 circa, Gregorio fu chiamato a Costantinopoli per combattere l'eresia ariana; qui tenne cinque orazioni sulla Trinità e fu nominato vescovo. Bersagliato da critiche e lamentazioni, per prevenire uno scisma nella comunità ortodossa nel 381 tornò a Nazianzo e vi rimase fino alla morte. Le sue opere includono circa 45 sermoni, 243 lettere e 407 poemi dogmatici e morali; celebre il carme autobiografico Sulla propria vita.