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Carlo Bernardini

LA RISOLATURA DELLE SCARPE

 

A ll'amico Leporini E.

 

Mi raccomando la risolatura,

che sia precisa, forte e ben cucita.

perchè non faccia poi qualche bruttura,

domani quando faccio la sortita:

pensa che non avranno mai ristoro:

sono quelle da festa e da lavoro.

Sai bene, torneranno i tempi brutti

con le strade fangose e con la piena.

Io voglio camminare a piedi asciutti

anche quando diluvia e che balena.

Se poi la colpa là darai alle conce,

alle mie spalle non lo bevi il ponce.

Spesso debbo arrancare per i monti:

alla C'roce, in Roccali, al Passatoio.

Credi se allora non mi torna i conti,

se non è sano e resistente il cuoio,

invece dí chiamarti un buon campione

ti mandero più d'una imprecazione.

I tuoi figli son bravi, intelligenti,

son forti, son precisi nel mestieri,

ma te che hai perso quasi tutti i denti,

anche se tu lavori volentieri

per mancanza di sangue nelle vene

tutto il lavoro non ti torna bene.

Dunque ti avverto: prima delle sei

voglio le scarpe pronte e ben cucite,

altrimenti... lo sai cosa farei?

Per sistemare bene le partite

invece di pagarti questa sera

ti pagherò passato primavera.

ALL'AMICO        .A. B. detto Moglie

 

Quest'anno, mio carissimo Sandrino,

con le molte pilate che raccogli

hai stivato talmente il tavolino

di quattrini, che al conto ti ci imbrogli.

Se trovi per la strada un poverino

nemmeno col buon giorno ora l,accogli.

Che temi, che ti venga più vicino

e ti rubi di tasca il portafogli?

Eppure tante volte ti ho veduto

con un gran fascio di miseria addosso....

Ma non crede al digiuno chi è pasciuto.

Ora che sei venuto un pezzo grosso

ti strafotti di chi t'ha conosciuto

che facevi sbadigli a più non posso.