1775 - Nasce a Panicale Basso Pietro Frediani (detto il Fredianino) da famiglia veramente prodigiosa: suo padre Frediano e suo fratello Paolo lasciarono anch'essi versi graziosissimi. Il nostro Pietro fu pastore di professione, ma quando gli capitava, vangava la terra, potava gli olivi, murava a secco. Come dice Leopoldo Barboni imparò a leggere e a scrivere da sé e portava costantemente nel suo sacco la Divina Commedia e la Gerusalemme Liberata. Scriveva dove gli capitava quelle sue poesie caserecce che subito tutti i suoi conterranei avrebbero conosciuto e imparato a memoria. Galantuomo di stampo antico, se un difetto ebbe, fu quello di voler sempre vedere in fondo ai fiaschi di vino. Beveva beatissimamente quel vino che a quei tempi costava poco, una crazia toscana, cioè sette vili centesimi al fiasco.

Pietro veniva richiesto da tutti e per tutte le occasioni; non c'era festa, fiera o processione che lui non fosse presente ad accettare sfide d'ottave o sestine improvvisate. Ma la maggiore popolarità egli la doveva ai Maggi. Di questi componimenti, ne scrisse senza fine e d'argomento svariatissimo, meritando di essere ricordato da Ales­sandro D'Ancona nella sua erudita opera Origini del Teatro in Italia. Molti di questi Maggi sono, oggi, purtroppo dispersi. Ma ci restano Ginevra e Fieramosca tolto senza dubbio dal romanzo del D'Azeglio, Antigone, Gli Esiliati in Siberia, Betullia Liberata, Aristodemo, Àbramo, La Pia de ' Tolomei, Oreste, II Figlio della Foresta, II Conte Ugolino, La Croce riconquistata, Olimpia e Bireno ricavato dal-l'Ariosto, di cui era innamorato e di cui, come il Tasso, sapeva a memoria interi canti, La Clemenza di Tito preso dal Metastasio, / Due Sergenti, Medea, Elia Profeta e cent'altri. La facilità sua in questo genere di comporre era siffatta che, così raccontano, buttò giù sei Maggi uno dietro l'altro, per un caffettiere, che glieli pagò quattro crazie, pari a 28 centesimi. Morì il 3 Giugno 1857 a ottantadue anni, e tutto il Valdarno lo pianse e tutto il paese lo accompagnò.

 

Dal libro “Nella Comunità di Buti” di Francesco Danielli

Casa ove nacque Pietro Fredìani, allo stato attuale.

Una modesta pietra ne tramanda il nome.

Personalità che hanno dato lustro a Buti 

con il loro operato 

Beato Balduino

 

Beato Domenico Vernagalli

 

Francesco di Bartolo

(Primo a commentare la Divina Commedia

in Italiano)

 

Beata Perpetua da Buti

 

Paola da Buti (Eroina)

 

Pietro Frediani  (Poeta)

 

Mons. Ezio Barbieri

 

Mons. Natale Caturegli

 

Annibale Marianini (Pittore / Letterato)

 

Corrado Parducci   (Scultore/Architetto)

 

Leopoldo Baroni (Poeta)

 

Mons. Icilio Felici (Scrittore)

 

Andrea Bernardini (Musicista)

 

Domenico Danielli

(Primo Sindaco di Buti)

 

Urbino Valdiserra (Eroe / Letterato)

 

Enrico Valdiserra (Storico)

 

 

Contemporanei

 

Gabriele Parenti (Scrittore)

 

Lori Scarpellini  (Pittore)

 

Sport

 

Mirko Gozzoli 

7 volte campione del Mondo  (Ballerino)

 

Fabiana Luperini (Ciclista)

 

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