Casella di testo: * Carlo Vannucchi *
Carlo Vannucci è nato a Buti il 7 ottobre 1938.  Trasferitosi a Genova, conseguì in questa città la maturità classica.  Ritornato a Pisa intraprese, pur non completandoli, studi universitari. Attualmente esercita la professione di commercialista.  La sua passione per la poesia è molto antica, risalendo ai tempi della giovinezza. t molto amante della storia locale.  Come appassionato di cavalli ricopre attualmente la carica di capocontrada di San Michele ed ama scrivere poesie, talora un po' satiriche, alle altre Contrade e contradaioli.
Casella di testo: ... NON SONO PIU SOLO

Era una notte d'Agosto, 
quella di San Lorenzo, 
quando il suo volto raggiante, 
improvviso, m'apparve.
Ma, ahimè, come stella cadente 
s'accese e si spense 
come si perdesse nel nulla.
Era una notte d'Agosto, 
quella di S. Lorenzo...
Ma, come l'acre sapore
del fieno, di fresco tagliato, 
invase l'aria di quella notte serena, 
così il suo dolce sorriso, 
il color dei suoi occhi, verdastro, 
le sue delicate mani 
protese alle mie 
svegliaron d'un tratto, 
il mio cuore sopito.
Ora, anche al solo pensar 
che non posso vederla 
né carpire il suo agile corpo 
né accarezzar la sua pelle, 
m'è caro, ugualmente, saperla vagar 
con la luna e con le stelle.
Grazie a quella notte d'Agosto 
ogni giorno
non sono più solo ...
Casella di testo: DIETRO LE SPALLE

Dietro le spalle ho una croce, 
davanti ciuffi di mortella 
e radi pini;
La nebbia stenta a guadagnar le cime 
e, come stanca, ristagna 
a metà monte.
Allora le vie e le piazze, 
il rio, la chiesa e gli orti 
io vedo, ed anche Voi, arcana coppia, 
che, dal solito disegno mossa, 
sostate, breve 
presso un ponticello 
e poi per vie diverse andate.
Dall'una parte or mi giunge 
una dolce melodia complessa: 
vociar di bimbi allegri, 
belar di agnelli appena nati, 
cinguettar di passeri festosi, 
stornellar di contadini 
all'opre intenti.
Dall'altra parte, un lugubre silenzio 
poi, un grido e un pianto 
poi un lento tocco di campana, 
poi un acre odor d'incenso, 
poi un ondeggiar di bianchi crisantemi.  
Chi di Voi mi ha dato vita 
e mi darà morte 
io, saper non voglio.
L'Amor cui sempre agogno, infatti, 
è sempre Lei, che, 
mano nella mano,
a trapassar il monte, 
che mi nasconde il mare 
che, ormai sera, immagino dorato, 
m'invita a visitar 
l'immensità del cielo.
Allora io lascio volentieri
quella croce, quei ciuffi di mortella 
e quei radi pini ...