Casella di testo: * Orlando Baroni *
Casella di testo: Orlando Baroni nacque a Buti il 29 aprile 1870 e morì il I' ottobre 1948.  Faceva il vetturale trasportando generi di imballaggio tipici del nostro Paese (ceste, corbelli, gabbiette e legname).  Dedicava gran parte del suo tempo libero all'arte, sia la poesia che la musica.  Era infatti un provetto suonatore di clarino e fisarmonica tanto che per anni insegnò musica ai giovani desidero-si di entrare nella Filarmonica paesana.  Amava intrattenersi in discussioni riguardanti la poesia e i poeti, specialmente quelli epici, con il suo fare convinto e deciso. Come poeta popolare scrisse molte poesie trattando diversi argomenti e si distinse come bravo scrittore di Maggi.
Casella di testo: ETA’ MAGGIORE

Dai trenta ai quarantuno o poco dopo, 
la macchina sta ferma nel bollore: 
de la famiglia si giunge allo scopo, 
poi decrescendo va del suo calore.

Ai cinquanta, del freno ognuno ha d'uopo perché in discesa marcia l'ascensore 
e del sostegno si presenta l'uopo 
perchè la forza scema il suo valore.

Ai sessanta sparisce ogni sostanza, 
il meccanismo ben più non funziona 
e delle forze aumenta la mancanza.

E del piacere più non si ragiona, 
sparisce tutta quanta la baldanza 
e si comincia a dire la corona. 
Casella di testo: IL DUE NOVEMBRE 1924

Tutto è tristezza.  L'immenso cielo 
oggi si copre di oscuro velo.
Cade la pioggia minuta e fitta 
e lenti gocce dalla soffitta.
Ai cari estinti tutto si adegua, 
anche la nebbia non si dilegua.  
Le frondi intrepide non batton foglia, sembran che anch'esse provin la doglia.  Delle campane il lugubre suono 
conduce l'animo nell'abbandono: 
quanta mestizia, quanta sostanza 
reca dei morti la rimenbranza!... 
Tutto il pensiero vola all'avello, 
e resta in estasi pensando a quello.  
Passa la vedova coi propri figli, 
con la corona di bianchi gigli; 
varca la porta del Camposanto 
presso una Croce, con duolo e pianto.  
Ad un ritratto rivolge l'occhio, 
poi su la tomba cade in ginocchio: 
a cuor serrato, ferma la voce, 
ai figli immobili accenna la Croce; 
questi accerchiati intorno la madre, 
scorgon l'effige del caro padre: 
tutta all'unisono quella famiglia 
di grosse lacrime bagna le ciglia.