Casella di testo: Pietro Frediani
Casella di testo: Pietro Frediani nacque in Buti il 22 di Aprile del 1775; da una famiglia di coloni, in una località detta “Panicale” in una casupola in pietra e argilla, con poche finestre aperte verso le valli di Santantone e della Frana, grigia dentro al pari che di fuori. Difatti Pietro la descriverà, poi, così:
Chi viene a casa mia per onorarmi, 
spinto da fama o da curiose vogli,
invece di salir puliti marmi 
vede rozzo macigno aver per soglie; 
l’assi delle finestre arse, intarnate,
il tetto e le pareti affumicate.

A quindici anni già conosceva i nostri maggiori poeti: Dante, l’Ariosto, il Tasso.
Più avanti negli anni scrisse sei Maggi per conto d’un caffettiere del paese, gran mecenate dell’arte poetica. Nel 1857, all’età di ottantatre anni, questo poeta si spense a Buti tra il generale compianto dei conterranei. Per volere di alcuni amici e ammiratori venne sepolto nella cappella detta (Compagnia) al lato della Chiesa parrocchiale, ove, allora, si dava onorato sepolcro alle persone più cospicue del paese. Una modesta pietra marmorea ne tramanda il nome.
Casella di testo: AHI PISA….. (1)  

“Ahi Pisa vituperio delle genti”!
(Sclamisi pur col fervido Alighieri),
Io non so come lasci San Ranieri 
l’ossa in questo covil di miscredenti!

Massime in questi secoli presenti 
che invece di magnanimi guerrieri, 
vi son birbanti, oziosi e vil braccieri,
dell’arte gomorrea mastri eccellenti.

Che se gli antichi andàr contro i Pagani 
v’andàr, ma scorti dalla gran persona 
del nostro Guido, ed altri paesani:

E se a reprimer Bercio da Caprona 
non si univan Butesi e Calcesani, 
periva questa razza buggerona!
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(1) Il Frediani entrò una volta nella bottega d’un libraio Pisano per comprare la Divina Commedia. Questi mal giudicando di lui dall’abito, volle prendersene giuoco, porgendogli per scherno a rovescio il libro richiesto. Allora il nostro pastore, senza far altro motto, tolse la penna e scrisse all’improvviso  questo sonetto, lasciandolo in quella libreria con grandescorno di coloro che pretesero burlarsi di lui.
Casella di testo: A CALCINAIA

Gran Calcinaia, che sul destro lato 
d’Arno torreggi, antica terra invero, 
ove Lotario e il successor di Piero 
strinsero il memorabil concordato;

A te degli Upezzinghi Marchesato 
e al tuo Guidòn dal sacrosanto Impero, 
fra l’arno, sesto, ed il Castel guerriero, 
ampio dominio pastoral fu dato.

Ma dei tuoi fasti l’epoca migliore 
notesi in questo dì pel fausto evento 
che in te scende a pisciar l’Imperatore:

Chiudi e conserva in orinal d’argento 
la piscia imperial del suo Signore, 
e sia delle tue glorie il monumento.