VITEVite che ci dai l'uva bianca e neralassù in filari in solatia collinala tua bevanda amabile e sinceraè poesia che abbraccia la cucinale caldarrosta in tavola la sera(usava nella casa contadina)nelle sere d'autunno un po' inoltratoben si sposava il tuo liquore amato |
PANICALEDi Panicale io mi ricordo tantoPerché vi nacqui e pure ancora vivo(Perché penso nessuno abbia rimpiantoDel bello o brutto suolo suo nativo)A un tempo era diverso era un incantoQuesto paesaggio, ove l'annoso olivoera curato,ed il suo frutto frantoera alimento sano e curativoOggi quanti motori quanto chiasso,che si può definir chiasso assassino,insidiando al pedone il proprio passoAllora il boscaiolo il contadinoScendean tranquilli giù dall'alto in bassoA fare la partita al BotteghinoEra un tempo genuino! !Un buon bicchiere un ponce uno stornelloEra il mondo più semplice e più bello. |
MONTI DI BUTIMonti di Buti, monti ove il mio cuorepalpitava con voi coi primi passi,e dopo quanti ancor, quanto sudoreversai fra stipe fra brughiere e massi.Ebbi legata a voi la vita e l'ore,anche se l'opra misera sottrassima tenue sentivo il mio dolorelungi restar dai fastidiosi chiassi.L'acqua che scende al pian limpida e schietta,quanto ristoro dopo aver sudatocon la vanga il piccone e con l'accetta.Ma quando il piede mio stanco e provatopiù da voi risalir potrà la vettamanderò il mio pensiero in ogni lato. |
RIO DI S. GIORGIORio di S.Giorgio, piccolo ruscelloche mi vedesti crescere e giocarequando bambino capriccioso e snelloancor non visto in te vedevo il mareAll'ombra del nocciolo e dell'orniellomolta acqua sentivo allor scrosciaree con la fantasia del mio cervellofacevo le barchette navigareScendean dal bosco gli uccelletti in volola lor sete a saziar, e a buio fondonote di amor cantava l'usignoloCome io son cambiato, il tuo giocondoscrosciar fra i massi più non c'è, che duolo!..e dico o gente, come cambia il mondo20 11 1998 |